Era molto tardi quando un mio amico mi gira un link su una intervista a Massimo Introvigne per il suo nuovo libro sul satanismo ( questo è il link per chi volesse leggerla http://www.lastampa.it/2017/01/12/vaticaninsider/ita/documenti/il-satanismo-come-fenomeno-sociale-il-satanismo-come-fenomeno-sociale-g6vhKd3cx6flJLMNVofyaP/pagina.html). Introvigne è un personaggio simpatico e “sui generis”. Non sono sempre d’accordo con quello che scrive (non riuscirò mai a capire la sua passione per i vampiri) ma in genere è uno studioso preciso.
Ebbene, leggendo la sua intervista, tra spunti che non condivido, ad un certo punto Introvigne affronta il tema del rock satanico. Chi mi conosce sa bene che questo tema non mi ha mai appassionato. Nel senso che non credo a un certo tipo di fanatismo musicale secondo cui, qualche tipo di musica riesca a suggestionarmi così tanto da farmi pregare il diavolo. Forse sbaglio, ma su questo sono scettico.
Però mi viene in mente il caso norvegese dei Black Metal (per la precisione dei Black Metal Inner Circle). Una storia incredibile che forse non tutti conoscono ma che merita di essere riproposta perché – che io sappia – è uno dei pochissimi casi in cui effettivamente il satanismo c’entra con la musica rock.
Siamo nella civilissima Norvegia. Un vero paradiso per gli amanti della natura e per il suo portentoso welfare. Ebbene proprio qui, negli anni ’90 un tizio di nome Øystein Aarseth, conosciuto anche come Euronymous, decide di aprire a Oslo un negozio di dischi chiamato Helvete (“Inferno”, in norvegese). Da chitarrista decide di fondatore il gruppo black metal Mayhem. Euronymous politicamente era un’attivista del più estremo movimento comunista giovanile norvegese di ispirazione stalinista e maoista (anche se a modo suo immaginava un comunismo con tendenze sataniste).
Molte persone vengono attratte dal carisma di Euronymous e soprattutto dalle sue idee sul satanismo. Così nasce il Black Metal Inner Circle: un gruppo di giovani, o meglio una organizzazione criminale di matrice anti-cristiana ritenuta la responsabile di numerosi crimini ai danni di luoghi cristiani, intimidazioni nei confronti di altri gruppi musicali e alcuni omicidi, che sconvolsero la Norvegia in quegli anni.
Ecco quello che accade: intorno al 1992 il gruppo fu ritenuto responsabile degli incendi a ben 52 chiese (tra di esse molte stavkirke, cioè chiese a pali portanti, chiese medievali costruite interamente in legno e la cui struttura dei muri è costituita da assi verticali); numerosi i cimiteri violati dove più di 15mila tombe vennero profanate e imbrattate con simbologie occulte. Non solo. Gli appartenenti all’Inner Circle avrebbero voluto sacrificare qualcuno dentro le chiese prima di appiccare il fuoco ma poi l’idea venne accantonata, probabilmente per la mancanza di passanti vista la tarda ora. Ma il sangue comunque non mancò: vennero scelti come surrogati i conigli.
Le cronache di quegli anni parlano di un feroce odio anticristiano da parte del gruppo e del suo leader. Ci furono anche strani suicidi, omicidi e violenti atti di razzismo. Il tutto condito da tanta musica metal.
La scia di sangue – e di conseguenza anche il fenomeno dell’Inner Circle – si ferma con l’omicidio del leader del movimento, Euronymous, ucciso a coltellate nella sua abitazione per mano di Varg Vikernes, suo braccio destro.
“civilissima” Norvegia immagino sia ironico. Un paese in cui la famiglia è perseguitata, in cui la lobby Lgbt detta l’agenda, in cui la barbarie morale è al potere, è davvero paradossale parlare di civiltà. Forse agli inizi dell’epoca cristiana la NOrvegia ha conosciuto un barlume di civiltà, ma adesso è tornata ai livelli della società vichinga
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