Dieci religiosi appartenenti alla Comunità religiosa dei Discepoli dell’Annunciazione (la comunità è stata soppressa dalla Santa Sede tempo fa) sono stati prosciolti da tutte le accuse. Il tribunale di Prato ha infatti – come si apprende – archiviato nei giorni scorsi la posizione di don Everardo De Almeida Silva e Giovanny Santa Colorado, don Stefano Coveri, don Matteo Veronese, Leonardo Squarcini, Leonardo Sellitri, Enrico Porru e altri due laici insieme al fondatore don Giglio Giglioli (anche se lui solo resta indagato per un altro filone d’inchiesta). Tutti si erano sempre proclamati innocenti.
Il motivo dell’archiviazione è stata la mancata attendibilità del testimone chiave. “La terapia psicoanalitica ha generato false memorie nel ragazzo” . Questo il risultato della perizia psichiatrica su un giovane presunta vittima di abusi sessuali.
Le accuse di violenze sessuali sulla presunta vittima erano aggravate dal fatto che nell’ipotesi di reato erano state commesse quando questa era un minore.
Tutto era cominciato quando la madre della presunta vittima aveva raccontato ad un’assistente sociale del Comune di Prato delle rivelazioni che il figlio ventenne le aveva fatto. Servendosi di una sorta di diario nel quale aveva descritto la sua infanzia il giovane aveva raccontato di stupri di gruppo e abusi di singoli appartenenti risalenti ai dieci anni precedenti, quelli in cui frequentava regolarmente l’associazione dei Discepoli dell’Annunciazione. Una volta giunta la segnalazione dell’assistente sociale ai magistrati, i magistrati avevano iniziato a indagare a fondo partendo dalla testimonianza del giovane in modalità protetta. Ma oltre a non trovare nessun riscontro investigativo i magistrati hanno avuto anche la sensazione che il giovane potesse agire al di là della sua coscienza.
A far saltare tutto l’impianto accusatorio è stata la perizia che ha evidenziato che il procedimento con cui sono emerse questi ricordi del giovane – metodo Emdr, una tecnica che consente di lavorare sulle situazioni traumatiche – era quasi certamente viziata dallo stato psichico del ragazzo per cui “la terapia psicoanalitica ha generato false memorie”.
Questo caso mi ricorda moltissimo un altro: quello di don Giorgio Govoni e i “diavoli della Bassa Modenese” presunta setta che, tra il 1997 e il 1998, in due paesi appunto nella Bassa Modenese, avrebbe organizzato riti satanici nei quali sarebbero stati molestati e assassinati bambini. Dalla denuncia di uno dei bambini, seguì una vasta indagine e l’allontanamento definitivo di sedici bambini dalle proprie famiglie; la verità processuale stabilì che non ci furono riti satanici né tanto meno che vennero commessi omicidi e venne inoltre ipotizzato che le tecniche di interrogatorio dei bambini avessero portato a far credere a questi falsi ricordi.
Don Giorgio, accusato di essere a capo di questa setta, fu assolto da tutte le accuse. Ma morì per infarto prima di conoscere l’esito della sentenza.
E di diavoli parla anche il Dossier Segreto vaticano sugli straordinari fatti di Medjugorje – redatto dalla Pontificia Commissione Internazionale – che ho pubblicato sia in versione cartacea che in versione Kindle.
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©David Murgia
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