APPARIZIONI DI TREVIGNANO ROMANO, ECCO LA FOTO DELLA FAMOSA “MOLTIPLICAZIONE” DEGLI GNOCCHI. E POI QUEL VIDEO DELLA STATUINA…

Questa foto che vedete sarebbe stata inviata dalla sedicente veggente di Trevignano, Gisella Cardia, al sedicente frate Giulio Scozzaro – di cui ci siamo già occupati QUI – all’epoca suo direttore spirituale.

Scozzaro è ora agli arresti domiciliari insieme al suo presunto complice. Deve rispondere di maltrattamenti e altri reati che si sarebbero consumati nella sua comunità Casa Mariana a Collesano in provincia di Palermo, a soli 40 chilometri da Altavilla Milicia.

Ebbene questa foto, appunto – contenuta in un report della Polizia Giudiziaria – sarebbe stata trovata dagli investigatori nel cellulare di Scozzaro e gli sarebbe stata quindi inviata proprio da Gisella.

Ebbene cosa rappresenta? Un piatto di pasta. Gnocchi (cavatelli e gnocchi per gli addetti ai lavori è come se fossero la stessa cosa, si somigliano molto). Sì, i famosi gnocchi. Gli stessi che la sedicente veggente ha affermato (CLICCA QUI) di aver moltiplicato per sfamare i suoi ospiti. Una sorta di miracolo.

Eccoli dunque. Ed ecco come la stressa Gisella racconta quell’evento: “Non era prevista una cena per 15 persone allora avevo un piccolissimo pranzo con degli gnocchi e il coniglio. Così ho detto a una mia amica che intanto io porto quello. E lei giustamente mi guardava per dirmi ‘ma che cosa ci fai con un piattino di gnocchi’. Vabbè qualcosa ci inventeremo. Allora portiamo questi gnocchi e questo coniglio, credimi veramente due pezzettini, e nel frattempo che li abbiamo riscaldati, nel frattempo lei ha preso qualcosa che aveva in freezer. Tutti abbiamo apparecchiato il tavolo. Io non so come sia stato possibile, ma mentre ci riscaldavamo e riempivamo i piatti, tutti avevano gli gnocchi e hanno mangiato in 15 persone. Ed è incredibile questa cosa”.

E questa sarebbe la prova fotografica di questo miracolo.

Ma c’è di più. Nel video riprodotto qui di seguito – trovato sempre dagli investigatori tra la corrispondenza telefonica e di messaggistica whatsapp tra Gisella e Scozzaro – inviato dalla sedicente veggente al suo padre spirituale, si vede una statuina della madonnina che la donna riprende a casa sua mentre improvvisamente comincia a trasudare un liquido.

Il video è stupefacente

Ecco il video

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Si tratta di un libro che ripercorre la mia storia personale attraverso i veggenti – veri o falsi – che ho incontrato fin da bambino.

INVITO ALLA LETTURA:

La prima cosa che ricordo è il telefono. Un telefono da ufficio anni ’90, con la cornetta e il disco per fare i numeri. Squillava ogni trenta secondi. Era fastidioso. Chi chiedeva una benedizione, chi un miracolo, chi un lavoro o una guarigione da un brutto male. […] Lui era un gigante, alto e robusto. Almeno, io lo vedevo così. Con lui ho vissuto la mia prima esperienza in assoluto con un veggente. Avevo poco più di dieci anni. I miei genitori mi ci portavano spesso. Riceveva in una chiesa particolare, quasi circolare, vicino al Policlinico Umberto I di Roma, a piazza Salerno. Noi abitavamo a Trastevere e la distanza non era molta. […] Gli orari in cui riceveva erano strani. Non era come andare in un ufficio, dove ci sono giorni prestabiliti. Qui c’era una lunga lista d’attesa e, se si aveva urgenza, bisognava essere disposti a raggiungerlo a qualsiasi ora chiamasse. E a noi capitava spesso.  Mentre aspettavamo il nostro turno, a volte sentivamo urla.  Da lui andava tutta Roma: lo chiamavano il Padre Pio della Capitale. Qualcuno ci raccontò che aveva esorcizzato addirittura Salvator Dalì.CONTINUA

(David Murgia)

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©David Murgia
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