Forse tutti ci speravano ma nessuno se lo aspettava davvero. Papa Prevost ha scritto e inviato un messaggio ufficiale ai partecipanti al 36° Festival dei Giovani a Medjugorje, che inizia oggi e prosegue fino all’’8 agosto.
Il testo del messaggio è in croato e anche questo dettaglio deve far riflettere. Denota un’attenzione che nn è solo linguistica ma è anche diplomatica. il Bollettino della Sala Stampa Vaticana riporta anche la traduzione in italiano.
“Sulla strada della vita – scrive Papa Leone – non si cammina mai da soli. Il nostro cammino è sempre intrecciato con quello di qualcun altro: siamo fatti per l’incontro, per camminare insieme e per scoprire insieme una meta comune”.
“Nessuno cammina da solo”, ripete Leone XIV partendo da un episodio di Sant’Agostino, che parla di giovani che nel cammino parlano tra loro e “accendendosi l’un l’altro formano un’unica fiamma”: “E quest’unica fiamma, nata da chi parlando comunica all’altro il fuoco di cui arde”.
Alla fine di anni di studi e ricerche, di polemiche e smentite, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha indicato come pronunciamento ufficiale da dare a quanto è accaduto (e ancora accade) a Medjugorje – utilizzando per questo le nuove Norme vaticane (di cui ho già parlato QUI) – la formula “nihil obstat“. Dunque un “nulla osta” che autorizza “il culto pubblico” alla Madonna ma senza per questo dichiarare il “carattere soprannaturale del fenomeno”. Inoltre, la nota ricorda che “i fedeli non sono obbligati a credervi“.
Per chi volesse leggere il messaggio integrale di Papa Leone ai giovani può leggerlo QUI
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Per chi volesse avere una visione completa su tutto il fenomeno Medjugorje, il lavoro migliore è quello svolto dalla Pontificia Commissione di Inchiesta (guidata dal Cardinale Camillo Ruini) che, alla fine dei lavori, ha stilato la famosa Relazione Finale, documento segreto che io ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle nel mio libro “Rapporto su Medjugorje”.
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Il mio ultimo libro è Ho sposato un nazista. La mia fuga dal Quarto Reich. Una sconvolgente storia vera – edito da Piemme, scritto insieme a Hilde Keller. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI

Si tratta di un libro che ripercorre l’incredibile storia di Hilde Keller che sposa un neonazista e, insieme a lui, cerca di creare un nuovo Reich.
INVITO ALLA LETTURA:
Castello di Wewelsburg (Germania), anno 2018. Hilde insieme a quello che diventerà suo marito sono uniti in matrimonio da una sciamana. La celebrazione si svolge secondo un rituale delle Waffen SS, lo spietato braccio armato della polizia nazista. A fare da sfondo alla cerimonia, non ci sono vetrate colorate di chiese gotiche tedesche ma il “sole nero”, luogo magico da cui prenderà vita il nazionalsocialismo esoterico voluto da Adolf Hitler e Heinrich Himmler. Come testimoni di nozze, ci sono figli e parenti di gerarchi nazisti.
La vita di Hilde da questo momento in poi si trasforma in un baratro frequentato da ombre nere, personaggi insospettabili che vestono divise naziste, che in casa hanno il busto del Fuhrer e la bandiera del Terzo Reich e che si incontrano in ville e lussuosi appartamenti sparsi in tutta Europa per progettare la follia: far rinascere il nazismo.
Un mondo – quello che vivrà ogni giorno Hilde – a cui si fa fatica a credere. Eppure tutto è reale. Tutto è inquietante. Sarà proprio Hilde a essere testimone di violenze (anche su animali), rituali occulti e raduni segreti di guerra. Scoperchiando un fenomeno che mette i brividi, di cui spesso si parla senza conoscerlo ma che è terribilmente diffuso: il neonazismo.
Dopo anni tormentati, Hilde riesce ad uscire da questo incubo e in una notte decide abbandonare il marito e quel mondo tenebroso per abbracciare la Croce e diventare cristiana.
“Sbaglia chi, in Italia, identifica il neonazismo con gruppi di ragazzi con capelli rasati e pronti alla violenza o con piccole realtà politiche di estrema destra. Il neonazismo oggi si veste di rispettabilità, buona educazione e ottima cultura”. CONTINUA
(David Murgia)
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