Un piccolo esercito di soli 400 uomini per combattere il diavolo sulla terra. Sono gli esorcisti nel mondo e i dati sono gli unici disponibili e veritieri. Infatti a fornirli è l’Aie, l’Associazione internazionale degli esorcisti di cui il presidente è padre Francesco Bamonte (vedere qui per intervista a Vade Retro https://youtu.be/HphAO_Fbcm8 ) unica associazione riconosciuta dalla Santa Sede. In Italia, riferiscono i dati Aie, operano 240 esorcisti e 62 ausiliari che devono fare i conti con una richiesta che è cresciuta a causa del
propagarsi di fenomeni quali occultismo e satanismo.
Sempre secondo l’Aie ci sono paesi in Europa dove non risulta esserci nessun esorcista. E’ per esempio il caso della Germania dove le conseguenze del caso di Anneliese Michel (vedere qui https://ilsegnodigiona.wordpress.com/2015/07/08/lo-strano-caso-di-anneliese-michel-emily-rose-e-quegli-audio-terrificanti-venerdi-10-luglio-dalle-2120-su-rai-3-a-la-grande-storia-di-david-murgia-2/ ) si sono fatte sentire e ancora oggi il tema dell’esorcismo viene trattato alla stregua della superstizione.
Questa la classifica stilata dall’Aie : Francia, a parte, dove gli esorcisti non mancano ma sono poco praticati, è la Polonia il secondo Paese europeo con 120 esorcisti (nessuno membro dell’Aie, ma direttamente afferenti alla Conferenza episcopale). Segue il Regno Unito (con 28 esorcisti e 4 ausiliari), la Spagna (15 e 9), laRepubblica Ceca e la Slovacchia (9 e 1), la Lituania (8 e 6), il Portogallo (5 e 3). Nel Messico si contano quasi 120 esorcisti e negli Stati Uniti d’America 21. Le altre nazioni contano numeri bassissimi di esorcisti tra i soci Aie.
Va detto che non è obbligatoria l’iscrizione all’Aie da parte degli esorcisti.
Una riflessione a parte – secondo me – merita la bocciatura da parte degli esorcisti ( e quindi, presumo, della Santa Sede) del documentario “Liberami” di Federica Di Giacomo che alla scorsa Mostra Internazionale d’Arte di Venezia (la LXXIII) dalla Giuria Orizzonti ha ricevuto il “Premio Orizzonti” per il miglior film all’opera “, recensito in molti siti Web come “un film sul ritorno dell’esorcismo nel mondo contemporaneo”.
Conosco Federica e il suo staff. Abbiamo lavorato insieme soprattutto durante il corso di Esorcismo presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. E capisco il rischio di voler spettacolarizzare il tema dell’esorcismo a tutti i costi pur di fare audience. Personalmente non ho mai speculato sulla sofferenza di queste persone che porto ancora oggi nel mio cuore.
Ma la bocciatura degli esorcisti – per dirla francamente – ci sta tutta. I cacciatori di diavoli affermano che “il film non dice bugie in ciò che mostra e fa udire, nel senso che i protagonisti, i quali nel film recitano se stessi, sicuramente nella vita reale dicono e fanno le cose che il film mette in evidenza”. Ma “ciò che essi dicono e fanno si colloca lontano da quanto la Chiesa dispone e raccomanda in materia di esorcismo”. Quindi – per gli esorcisti – i sacerdoti protagonisti del film-documentario “Liberami” “non sono rappresentativi né della dottrina cattolica, né della corretta prassi esorcistica stabilita dalla Chiesa cattolica”.
Cosa rappresentano allora? A saperlo.
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