Devo ammetterlo senza fraintendimenti: io di teatro non ci capisco nulla. Conosco e ammiro molti autori (antichi) teatrali ma non sono un esperto né un critico.
Perché questa premessa? Perché l’altra sera sono andato a teatro a vedere L’Esorcista per la regia di Alberto Ferrari. Ci sono andato con un caro amico. Un sacerdote: padre Marcelo. O forse è più corretto dire con uno studioso. Non è però un’esorcista. E questo forse è un bene perché può offrire giudizi meno di parte.
Lo sono andato a prendere nella sua casa religiosa e (lui rigorosamente senza abito per evitare fraintendimenti) siamo andati al teatro Olimpico di Roma.
La pièce de théâtre è tratta dal libro di William Peter Blatty e si ispira all’omonimo film del regista William Friedkin.
Così io e P. Marcelo ci siamo seduti e abbiamo visto lo spettacolo.
E poi davanti a una pizza e a una birra abbiamo discusso.
Padre Marcelo: “Ti è piaciuto?”
David: “Insomma. Un’altra bella occasione persa”.
Padre Marcelo: “Perché?
David: “Perché è come essere andati al cinema. Ho visto gli stessi effetti speciali del cinema. E allora che senso ha andare a teatro? Il teatro dovrebbe usare altre tecniche…tipo la mimica facciale, la suspense, i dialoghi.. E invece? È stato come andare a vedere il film di Friedkin”.
Padre Marcelo: “Sì questo è vero, i rumori erano fastidiosi, urla e strilli erano abbondanti”.
David: “Tu invece che ne pensi?”
Padre Marcelo: “A me non è dispiaciuto. Perché alla fine lo spettacolo è stato fedele al libro e non è stato banalizzato il fenomeno dell’esorcismo. Anzi la chiave di lettura del fenomeno – che è la stessa del libro – era corretta”.
David: “Sì, vero. Ma io che sono un rompiscatole visto che era un adattamento teatrale avrei modificato qualche cosa. Per esempio avrei aggiunto nuovi personaggi, mi sarei inventato una storia parallela. Insomma avrei aggiunto altri elementi per distaccarmi un po’ dal libro”.
Padre Marcelo: “Che pizza ordiniamo ?”
David: “E poi ogni volta gli esorcisti vengono presentati un po’ come stregoni…”
Padre Marcelo: “Sì, anche se va detto che anche gli esorcisti qualche difetto lo hanno anche loro…”
David: “Dici?”
Padre Marcelo: “Qualcuno ogni tanto si crede un supereroe (ride)”
David: “Io prendo una pizza Margherita”.
Padre Marcelo: “Comunque a me lo spettacolo è piaciuto”
David: “Anche se ci sono stati troppo effetti speciali?”
Padre Marcelo: “ Sì, in definitiva si”
David: “Bene. Buon appetito”.
Padre Marcelo: “Buon appetito”.
©David Murgia
Cinema o teatro cambia poco è pur sempre spettacolo….. ….la realtà è ben diversa,non è vero che gli esorcisti cattolici si sentono “super Eroi”,se così fosse non potrebbero combattere il maligno,poiché gli esorcisti sanno bene che se non avessero umiltà ,fede e totale affidamento a Dio non potrebbero svolgere Questo compito!!!
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Sono d’accordo. Il maligno è troppo potente quanto infido per essere affrontato da persone “altezzose “. Occorre tanta umiltà e, soprattutto, affidamento assoluto in Dio. Solo così “ce la si fa”.
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