Banche esose all’assalto di fedeli e pellegrini che vogliono aiutare la Gospa. Così con un comunicato – pubblicato sul sito della parrocchia – il parroco della Chiesa di San Giacomo di Medjugorje P. Marinko Šakota prende le distanze e chiede ai pellegrini che vogliono sostenere le varie attività di Medjugorje di non aiutare più le banche con transizioni che hanno costi molto spesso più alti della stessa offerta versata.
“Molti di voi – scrive il parroco di Medjugorje – ci hanno contattato di recente in merito alla difficoltà di versare il proprio contributo sui nostri conti bancari per aiutare ad espandere la capacità di trasmissione del programma di preghiera serale, con traduzioni in più lingue. Ci scusiamo per queste difficoltà”.
“Va detto – ha aggiunto P. Marinko – che noi stessi abbiamo avuto delle difficoltà, perché a volte per alcune transazioni abbiamo dovuto pagare una commissione più elevata rispetto all’importo ricevuto (ad esempio, pochi euro)”.
Quindi voi e noi abbiamo aiutato solo le banche”.
“Alla fine – conclude il religioso – il nostro Centro informativo Mir Medjugorje è riuscito a risolvere questo problema. Ora potete versare anche un piccolo importo e partecipare così ai costi di produzione, traduzione e trasmissione del nostro programma in tutto il mondo”.
Intanto, dopo la fine della pandemia e dopo nessun caso di Coronavirus, nella piccola cittadina della Bosnia Erzegovina sono tornati i pellegrini. Non moltissimi. Ma si cominciano a vedere piccoli gruppi.
E sono rimasto molto colpito di quello che è successo nelle scorse ore in occasione del Rosario recitato da Papa Francesco dalla Grotta di Lourdes nei giardini vaticani per chiedere il soccorso di Maria per la liberazione dal Covid-19.
Alla preghiera, trasmessa in mondovisione da Vatican News, si sono uniti in collegamento in diretta i più grandi Santuari di tutti i Continenti: da Częstochowa a Fatima, da Nostra Signora di Guadalupe, in Messico, a Lujan, in Argentina, da Pompei a Lourdes. Ma a collegarsi è anche il Santuario di Immaculate Conception di Washington così come, fra gli altri, quello di Elele, in Nigeria.
Ebbene in tutto erano collegati circa 40 santuari. E tra questi c’era anche Medjugorje (che tra l’altro è solo una parrocchia e non un santuario).
Forse è questo un indizio del riconoscimento ufficiale di Medjugorje da parte del Vaticano?
Del resto, questa ipotesi – cioè di trasformare la parrocchia di Medjugorje di San Giacomo in santuario – era stata già suggerita nella Relazione Finale – nota come Dossier Medjugorje – stilata dalla Commissione Internazionale d’inchiesta guidata dal Cardinale Camillo Ruini.
Questo studio è rimasto segreto per anni. L’ho pubblicato recentemente in versione cartacea e anche in versione Kindle.
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©David Murgia

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