Da non credere. Metti che un giorno in una cittadina come Cassino (provincia di Frosinone) – dove c’è la famosa Abbazia che porta appunto il nome del grande San Benedetto patrono della città e dell’Europa – alcuni parroci decidono di prendere carta e penna e di scrivere al vescovo – Mons. Gerardo Antonazzo – e al sindaco della città per chiedere di eleggere Cassino Città di Maria (Civitas Mariae), concedendo dunque la cittadinanza onoraria alla madre di tutti i Santi che viene acclamata a furor di popolo ogni 15 agosto perché si è resa protagonista di miracolose vicende legate alle epidemie del Colera e della Malaria che durante la Guerra hanno piegato ulteriormente il vivere quotidiano dei Cassinati.
Non l’avessero mai fatto. E’ scoppiato un putiferio (come racconta da diversi giorni la collega Angela Nicoletti).
Proteste di fedeli, sacerdoti in piazza, lettere minatorie, siti internet e blog scatenati. “San Benedetto è più importante di Maria”. Oppure: “Abbiamo già il nostro santo Patrono, non ce ne serve un altro”.
Insomma una resistenza incredibile che – così almeno sembrerebbe – neanche l’abate di Montecassino, dom Donato Ogliari ha voluto raffreddare.
In più – vero paradosso – lo stesso sindaco di Cassino Enzo Salera e la sua stessa maggioranza hanno pensato bene di annullare la delibera con la quale il Comune dava parere favorevole alla “Civitas Mariae”. Il clamoroso ripensamento proprio per evitare frizioni con Montecassino e “per colpa del clima pesante e ostile”.
Ora c’è da dire che l’antica abbazia ultimamente non è che se la sia passata proprio bene. Prima – qualcuno ricorderà – con lo scandalo dell’ex abate Vittorelli oggi a giudizio per uso di droghe, appartamenti e hotel di lusso, ostriche e champagne, viaggi in Sudamerica e notti di gloria a Londra. Pagati come? Con i soldi della Chiesa, quelli dell’8 per mille.
Poi con la storia (più recente) del suo segretario, don Antonio Potenza, scappato in Inghilterra dopo lo scoppio dello scandalo che aveva coinvolto Vittorelli. A Londra aveva lasciato lʼabito talare per percorrere una nuova strada nella chiesa anglicana e sposarsi con la donna che frequentava già ai tempi dei festini gay di Vittorelli.
Insomma una situazione particolare che aveva visto l’intervento deciso della Santa Sede.
E poi, c’è da dire che Cassino è un posto strano. In questa diocesi, infatti, ha preso via anche il culto al Bambinello di Gallinaro, legato alla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, scomunicato da Papa Francesco.
Vedremo ora come va a finire.
Chissà, forse la Santa Sede – attraverso il nunzio apostolico o attraverso la Conferenza Episcopale italiana – potrebbe intervenire.
Il mio ultimo libro è “Rapporto su Medjugorje”, cioè il documento segreto pontificio – redatto dalla Commissione Internazionale – che ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle.
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©David Murgia

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Ancora una volta mi meraviglio che una zona che si trova ai piedi di una abazia così illustre si trovi con una politica così schiava e ottusa …. mah, ricorda tanto il “nome della rosa”, il feudalesimo, e un territorio che culturalmente è rimasto nella zona repressa
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Salve, Lei è Padre Stefano Cecchin, Presidente della pontificia accademia mariana internazionale?
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Stefano Cecchin, Lei è la stessa persona che ha partecipato all’interessato convegno “Civitas Mariae”? Gradirei una risposta. Con stima.
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Niente di nuovo sotto al sole… …. qui la fede c’entra poco o niente,le persone che hanno messo in piedi la polemica, sono “atei devoti”, per loro la devozione hai santi e la passione calcistica,sono la stessa cosa……
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