MEDJUGORJE, UNA CITTÀ FANTASMA. REPORTAGE DAL SANTUARIO BALCANICO IN CUI GLI HOTEL SONO CHIUSI E I PELLEGRINI NON SI VEDONO PIÙ. NEANCHE IL COMUNISMO HA FATTO COSÌ TANTI DANNI COME IL CORONAVIRUS

Più che la guerra sanguinaria ci è riuscito il Coronavirus. “Medjugorje orami è una città fantasma”. “La pandemia si è fatta sentire. Non ci sono più pellegrini. Bar e ristoranti sono chiusi. Mai è stato peggio di così”.

Mentre leggo questo doloroso reportage guardo la diretta che Tv2000 sta facendo da Lourdes. Quella che da lustro alla televisione dei vescovi. Quella in cui si recita il rosario dalla grotta. Ci saranno a partecipare alla preghiera mariana al massimo una ventina di persone. Desolante.

Ma francamente ero sicuro che a Medjugorje le cose andassero decisamente meglio.

Qui la Gospa ancora è presente.

Invece mi sbagliavo.

E’ una catastrofe.

A leggere l’impietosa fotografia sullo stato di Medjugorje di questi giorni – scattata da un reporter per un giornale bosniaco – mi sono sentito veramente disarmato. Sconfortato.

“Medjugorje è stata uccisa e svuotata. Una volta un santuario vivente, ora è come una locanda semivuota e un magazzino per centinaia di oggetti di scena sacrali di porcellana. Il coronavirus ha preso il suo pedaggio e ha inflitto danni, a quanto pare, più grandi del comunismo, della guerra e degli scettici vaticani messi insieme”.

Non si vedono più i pulmann. Le strade sono vuote come i parcheggi. Molti negozi di souvenir rischiano il default. Locande e bar hanno abbassato le saracinesche.

Ma soprattutto nessun pellegrino neanche sul Podbrdo.

Secondo il reportage, persino la pensione di una delle veggenti è vuota.

“Una grande pensione di quattro piani formalmente di proprietà di Mirjana Dragičević Soldo è vuota. È chiusa. Non rispondono al numero di telefono visualizzato sulla porta”.

“Cosa sta succedendo? Non funziona più niente. Un disastro. Ho chiuso? Certo, tutti hanno chiuso” Geme un giovane con gli occhiali da sole, dice che si chiama Milijan. Aveva un negozio di souvenir”.

Resto a bocca aperta.

Sono certo che non basterà il Coronavirus a fermare la fede e la devozione.

La Gospa vince sempre.

Per chi vuole veramente capire cosa è successo e succede a Medjugorje, consiglio il mio ultimo libro “Rapporto su Medjugorje”, cioè il documento segreto pontificio – redatto dalla Pontificia Commissione Internazionale che ha indagato su questi fenomeni per anni – che ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle.

Per saperne di più iscriviti al mio canale Youtube.

(La foto è di Denis Mahmutović / 24sata)

©David Murgia

 

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2 risposte a "MEDJUGORJE, UNA CITTÀ FANTASMA. REPORTAGE DAL SANTUARIO BALCANICO IN CUI GLI HOTEL SONO CHIUSI E I PELLEGRINI NON SI VEDONO PIÙ. NEANCHE IL COMUNISMO HA FATTO COSÌ TANTI DANNI COME IL CORONAVIRUS"

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  1. “Qui la Gospa è ancora presente”…
    Si deve dedurre che a Lourdes non lo sia più? Eppure l’acqua, come allora, continua zampillare incessantemente, e per chi conosce il Vangelo, ciò significa che il luogo gode della presenza (silenziosa) costante della Santa Vergine.

    "Mi piace"

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