Chissà cosa avrebbe detto Padre Pio, il santo stimmatizzato del Gargano, se avesse assistito al (violento) braccio di ferro tra il sindaco di San Giovanni Rotondo (dove il santo riposa) e il Comitato “Emanuele Brunatto”.
Una brutta pagina per la vita del piccolo centro pugliese dove – comunque –Emanuele Brunatto è conosciuto come uno dei più devoti (ed efficaci) figli spirituali di Padre Pio e a cui, tempo fa, San Giovanni Rotondo intitolò (giustamente) anche una strada.
Ma chi è Emanuele Brunatto? Padre Pio lo chiamava “u poliziottu” perché era in grado di trovare qualsiasi cosa e risolvere problemi. E, appunto, quando la grande tormenta delle persecuzioni si abbatte su padre Pio Brunatto scende in campo. E lo fa minacciando la Santa Sede di pubblicare il famoso “libro bianco”, un sorta di dossier in cui sono documentati vizi e debolezze attribuiti ai detrattori di Padre Pio. Una sorta di brogliaccio dove sono dimostrati comportamenti poco esemplari di preti e prelati.
E grazie a questa iniziativa, cambierà la storia di Padre Pio.
Di questa storia ne ho parlato recentemente in due puntate (qui e qui) e vi assicuro che la storia di questo personaggio vi incuriosirà non poco.
Ma veniamo a nostri giorni. Cosa sta succedendo a San Giovanni Rotondo?
Succede che il feretro di Emanuele Brunatto – durante una cerimonia pubblica – è stato traslato nel cimitero di San Giovanni Rotondo. Cerimonia in pompa magna, ovviamente. Con la presenza di importanti cariche ecclesiali e istituzionali. E indovinate però chi è che non si è fatto vedere? Proprio lui: il sindaco di San Giovanni Rotondo.
Così in una lettera aperta a Michele Crisetti, sindaco di San Giovanni Rotondo, paese di Padre Pio, il portavoce del Comitato “Emanuele Brunatto” si dice “stanco e deluso delle sue continue offese alla memoria di Emanuele Brunatto, offese fatte in modo sistematico negli ultimi 13 mesi, mettendo in atto sottili e viscide manovre, che non sono solo un oltraggio alla nostra intelligenza, ma soprattutto – afferma il portavoce Stefano De Bonis – hanno perpetuato una vera e propria continua violenza ai danni della nostra Comunità, di cui lei avrebbe dovuto difenderne i valori”.
“Ci permetta di dirle che – si legge – facendo venir meno la sua presenza e non avendo delegato nessuno della sua giunta a presenziare istituzionalmente gli appuntamenti in programma, si è dimostrato non all’altezza dello scranno che occupa”.
A detta di De Bonis, il sindaco “con la sua condotta, ha puntato il dito contro Brunatto, a dispetto della Chiesa e del Popolo della sua Città. Snobbando l’importanza dell’evento – continua De Bonis – non ha voluto riconoscere pubblicamente e da Primo Cittadino, il sacrificio di una vita intera, quella di Emanuele Brunatto, vissuta con un valore a lei forse sconosciuto: difendere la verità. E nel difendere la genuinità di Padre Pio, Brunatto ha impedito il suo trasferimento in altro luogo, facendo diventare grande la Città di San Giovanni Rotondo“.
A San Giovanni Rotondo in queste ore non si parla d’altro.
Il mio ultimo libro è “Rapporto su Medjugorje”, cioè il documento segreto pontificio – redatto dalla Pontificia Commissione Internazionale che ha indagato su questi fenomeni per anni – che ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle.
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©David Murgia

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