VATICANO, SFRATTO ESECUTIVO PER ENZO BIANCHI. HA TEMPO 7 GIORNI PER LASCIARE BOSE E ANDARSENE IN TOSCANA

Ci risiamo. È davvero curiosa la vicenda dell’ex priore di Bose Enzo Bianchi.

Ricorderete che qualche tempo fa – dopo una visita canonica e la nomina di un commissario pontificio – a Enzo Bianchi era stato ordinato di lasciare immediatamente i locali del monastero.

Il decreto vaticano con cui in modo chiaro e autoritario il Vaticano ordinava a Enzo Bianchi di andarsene per evitare problemi legati all’autorità e alla gestione porta la data del 13 maggio 2020 ed era firmato dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ed era stato approvato in forma specifica dallo stesso Papa Francesco (suo grande estimatore).

Bene.

Tutto risolto dunque.

No. Tutt’altro.

Perché l’ex priore di Bose non vuole proprio saperne di lasciare il suo monastero. E dieci mesi dopo lo sfratto vaticano Enzo Bianchi è ancora li.

Il clima tra i monaci è diventato insostenibile e quindi oggi è arrivato un nuovo decreto del delegato pontificio (di seguito è riportato integralmente) che ordina a Bianchi di sloggiare entro una settimana e trasferirsi a Cellole di San Gimignano, in provincia di Siena e diocesi di Volterra, in un’antica canonica trasformata alcuni anni fa nella sede toscana della stessa Bose. Ma, per rispettare il precedente decreto pontificio che imponeva il trasferimento all’esterno della comunità, Cellole perde qualsiasi connotazione monastica, viene ceduta in comodato a Enzo Bianchi che sarà accompagnato da tre o quattro confratelli.

Non solo. Per Enzo Bianchi e i suoi fraticelli arriva anche un provvedimento pesantissimo. Che ha il sapore di un provvedimento disciplinare. Infatti l’ex priore e i suoi confratelli continueranno a essere considerati monaci ma “extra domum”. Una sorta di esclaustrazione, cioè vivranno fuori dalla comunità religiosa.

E per fortuna che solo qualche anno fa Enzo Bianchi aveva dichiarato:

Nella misura in cui l’obbedienza edifica una persona la rende più libera, la rende più se stessa, non è contro la libertà, non è una mortificazione, è qualcosa che permette a uno di stare meglio nella sua pelle, di sentirsi a suo agio, e questa è un’esperienza di grande consolazione interiore.”

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©David Murgia

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Comunicato del Delegato pontificio:

Allo scopo di eseguire il Decreto singolare, del 13 maggio 2020, a firma dell’Em.mo Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, e approvato in forma specifica dal Sommo Pontefice Francesco, con il quale, per i gravi motivi comunicati in via riservata ai singoli destinatari, si disponeva, tra l’altro, che Fr. Enzo Bianchi si ritirasse dalla Comunità Monastica di Bose entro e non oltre il termine di dieci giorni dalla data di notifica del medesimo Decreto (avvenuta il 21 maggio 2020) e si trasferisse per un tempo indeterminato e senza soluzione di continuità, in un Monastero o altro luogo; trascorsi ormai più di otto mesi dalla data in cui Fr. Enzo Bianchi avrebbe dovuto eseguire quanto disposto dal Decreto, che aveva accettato per iscritto; dopo non pochi tentativi volti a rendere più agevole a Fr. Enzo Bianchi l’obbedienza al Decreto, operati dal Delegato Pontificio, in forza del mandato ricevuto dalla Santa Sede, tenendo conto delle esigenze da lui espresse, nel rispetto della giustizia e, soprattutto, della sofferenza di tutte le persone coinvolte; lo scorso 4 gennaio 2021 il Delegato Pontificio, sentito il Priore di Bose, Fr. Luciano Manicardi, che ha raccolto anche il parere del Discretorio della Comunità, dopo aver consultato S.E. Mons. Alberto Silvani, Vescovo di Volterra, nella cui Diocesi si trova la Fraternità Monastica di Bose a Cellole, e dopo aver ricevuto il benestare del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha emanato un Decreto (notificato l’8 gennaio) nel quale ha richiesto alla Comunità monastica di Bose di:

1) interrompere a tempo indeterminato i legami con la “Fraternità Monastica di Bose a Cellole”, sita in località Cellole di San Gimignano (SI), la quale pertanto è stata chiusa e non può essere considerata come “Fraternità della Comunità Monastica di Bose”, fino a quando non si deciderà altrimenti. Di conseguenza, si dovrà escludere in riferimento ad essa, l’utilizzo dei nomi di “Fraternità Monastica di Bose”, “Monastero di Bose”, o simili, nella pubblicistica, nella cartellonistica, nei siti Internet, ecc.
2) cedere in comodato d’uso gratuito il complesso di immobili di Cellole a Fr. Enzo Bianchi, che vi si trasferirà entro e non oltre martedì 16 febbraio p.v., avendo già dato il suo assenso al riguardo, assieme ad alcuni fratelli e sorelle che hanno manifestato la propria disponibilità ad andare con lui e si troveranno nella condizione di membri della Comunità Monastica di Bose extra domum.

Restano ferme tutte le disposizioni del Decreto singolare del 13 maggio 2020, anche quelle riguardanti gli altri destinatari, ossia Fr. Goffredo Boselli, Fr. Lino Breda e Sr. Antonella Casiraghi.
Si è ritenuto doveroso dare questa pubblica comunicazione per rendere noto il mutato status della già “Fraternità monastica di Bose a Cellole”, al fine di evitare qualsiasi confusione e ambiguità in merito.

Verona, 08.02.2021

Amedeo Cencini, FDCC

Delegato Pontificio ad nutum Sanctae Sedis

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2 risposte a "VATICANO, SFRATTO ESECUTIVO PER ENZO BIANCHI. HA TEMPO 7 GIORNI PER LASCIARE BOSE E ANDARSENE IN TOSCANA"

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  1. Anch’io sarei curioso di saperlo!
    Ma la verità purtroppo, come sempre, non sarà mai svelata!
    Una cosa è però certa, nel mondo c’è tanta cattiveria e invidia, anche nella chiesa!

    "Mi piace"

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