Emergono nuovi elementi sul massacro dei giorni scorsi ad Altavilla Milicia, il triplice omicidio scoperto la notte tra sabato 10 e domenica 11 febbraio nel Palermitano. Giovanni Barreca, indagato per essere l’autore della strage – insieme ai complici Sabrina Fina e Massimo Caradente – farebbe parte di un gruppo pseudoreligioso insieme ad altre 17 famiglie di Altavilla Milicia.

Il movente della mattanza sarebbe da ricondurre alla presenza del diavolo nei corpi delle vittime.

Di questo gruppo religioso mi sono occupato tempo fa per altre situazioni.

Dell’appartenenza del Barreca al sodale religioso ci sarebbero numerose chat e testimonianze che lo comproverebbero. Testimonianze di amici e conoscenti.

Inoltre va detto che lo stesso gruppo religioso di cui parliamo ha una caratteristica ben precisa: l’ossessione per la presenza del diavolo. E, infatti, utilizza come immagine quella di San Michele Arcangelo che schiaccia Lucifero. E poi, appunto, una serie di riti per cacciare il diavolo molto particolari.

La mia personale convinzione è che Barreca e i suoi eventuali complici abbiamo fatto parte di più gruppi di preghiera da cui hanno “copiato ed emulato” riti esorcistici fai-da-te.

Presto ci saranno importanti novità.

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Per chi volesse avere una visione completa  su tutto il fenomeno Medjugorje, il lavoro migliore è quello svolto dalla Pontificia Commissione di Inchiesta (guidata dal Cardinale Camillo Ruini) che, alla fine dei lavori, ha stilato la famosa Relazione Finale, documento segreto che io ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle nel mio libro “Rapporto su Medjugorje”.

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Il mio ultimo libro è Ho sposato un nazista. La mia fuga dal Quarto Reich. Una sconvolgente storia vera – edito da Piemme, scritto insieme a Hilde Keller. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI

Si tratta di un libro che ripercorre l’incredibile storia di Hilde Keller che sposa un neonazista e, insieme a lui, cerca di creare un nuovo Reich.

INVITO ALLA LETTURA:

Castello di Wewelsburg (Germania), anno 2018. Hilde insieme a quello che diventerà suo marito sono uniti in matrimonio da una sciamana. La celebrazione si svolge secondo un rituale delle Waffen SS, lo spietato  braccio armato della polizia nazista. A fare da sfondo alla cerimonia, non ci sono vetrate colorate di chiese gotiche tedesche ma il “sole nero”, luogo magico da cui prenderà vita il nazionalsocialismo esoterico voluto da Adolf Hitler e Heinrich Himmler. Come testimoni di nozze, ci sono figli e parenti di gerarchi nazisti.

La vita di Hilde da questo momento in poi si trasforma in un baratro frequentato da ombre nere, personaggi insospettabili che vestono divise naziste, che in casa hanno il busto del Fuhrer e la bandiera del Terzo Reich e che si incontrano in ville e lussuosi appartamenti sparsi in tutta Europa per progettare la follia: far rinascere il nazismo.

Un mondo – quello che vivrà ogni giorno Hilde – a cui si fa fatica a credere. Eppure tutto è reale. Tutto è inquietante. Sarà proprio Hilde a essere testimone di violenze (anche su animali), rituali occulti e raduni segreti di guerra. Scoperchiando un fenomeno che mette i brividi, di cui spesso si parla senza conoscerlo ma che è terribilmente diffuso: il neonazismo.

Dopo anni tormentati, Hilde riesce ad uscire da questo incubo e in una notte decide abbandonare il marito e quel mondo tenebroso per abbracciare la Croce e diventare cristiana.

“Sbaglia chi, in Italia, identifica il neonazismo con gruppi di ragazzi con capelli rasati e pronti alla violenza o con piccole realtà politiche di estrema destra. Il neonazismo oggi si veste di rispettabilità, buona educazione e ottima cultura”. CONTINUA

(David Murgia)

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©David Murgia
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(Tutti i diritti riservati)

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Una replica a “+++STRAGE DI ALTAVILLA, 17 FAMIGLIE NELLA STESSA SETTA? L’OSSESSIONE PER IL DIAVOLO E QUEI RITI ESORCISTICI FAI-DA-TE”

  1. Commento questo post, ricordando oggi San Giuseppe, la sua festa.

    Sono rimasto colpito dalle parole di Don Maurizio Gronchi nella puntata di Domenica 17 Marzo – Zona Bianca- quando disse che nei Vangeli, di Maria ne parlano solo sei volte in tutto e che tutto questo parlar continuo di Maria e di apparizioni, lacrimazioni e messaggi nei tempi moderni sia troppo contradditorio con l’immagine evangelica assai laconica che abbiamo di Maria stessa.

    Difatti c’è un passo evangelico dove addiritura Gesù sminuisce il ruolo di Maria e dei suoi fratelli (o cugini) di famiglia:  Matteo 12,46-50

    46 Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. 47 Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». 48 Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 49 Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; 50 perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre». 

    Tranne quando sotto la croce Gesù restituisce a Maria il ruolo di Madre di Dio, e di tutti noi, in Giovanni 19: 

    25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

    Ha ragione Don Maurizio Gronchi, Maria nei Vangeli è poco citata e persino Giuseppe, sempre silente e consenziente, viene citato ancor meno di Maria nei Vangeli e questo la dice lunga sulla matrice patriarcale evangelica della Chiesa Cattolica che oggi falsamente vorrebbero additare senza riflettere.

    Giuseppe  ha avuto un ruolo non meno importante e amorevole nella crescita e vita educativa di Gesù, dalla nascita verso Betlemme, alla fuga in Egitto e poi col ritorno a Nazaret dove fino a circa trent’anni, pare, che sarebbe rimasto in casa a lavorare con Giuseppe come carpentiere e quindi, più che mani con dita affusolate, Gesù dovrebbe aver avuto mani robuste con calli vistosi e certamente non aveva i capelli lunghi.

    Eppure di Giuseppe nessuno ne parla, nessuno ha mai visto Sue apparizioni o ascoltato da Lui messaggi, abbiamo solo messaggi e apparizioni Mariane. 

    Chissà Giuseppe cosa pensava di Gesù, che lo accolse nella sua vita a cuore aperto e se era preoccupato o meno di questo suo Ministero di Gesù o del fatto di stuzzicare con un inusitato sapere i sommi sacerdoti del Tempio in Gerusalemme, già a soli 12 anni: dal Vangelo secondo Luca (2,41-52)

    Ecco, dunque, se certe famiglie, anziché cercare l’esoterico o l’occulto investigassero di più sul ruolo silente, amorevole e consenziente di San Giuseppe, che è un Capitolo in bianco nei Vangeli e che ognuno di noi può scriverci sopra una propria storia, bella e positiva, ci sarebbero oggi famiglie più vive, più serene e più sane.

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