TROPPI PAZZI IN GIRO, L’AVVERTIMENTO DEI VESCOVI SICILIANI AGLI ESORCISTI: “BASTA PARLARE DI MALEFICI. SÌ AL RICORSO AI CARISMATICI NO AI SENSITIVI E MAI BENEDIRE GLI ALBERI GENEALOGICI”

È passato quasi inosservato il decreto su esorcismi e preghiere di liberazione a firma dei vescovi della Sicilia. Un documento di importanza notevole eppure quasi ignorato e snobbato dai grandi media nonostante le importanti novità in esso contenute. Il documento è uscito il 14 maggio 2024 in contemporanea con il documento vaticano sulle apparizioni mariane.

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Dunque, a mettere nero su bianco le nuove linee guida è l’intera Conferenza Episcopale Siciliana guidata dal vescovo di Acireale, mons. Antonio Raspanti in un momento così delicato per quanto accaduto vicino a Palermo, con la cosiddetta “mattanza di Altavilla Milicia”, avvenuta – sembrerebbe – proprio durante un rito esorcistico e di liberazione non cattolico.

Il documento dei vescovi siciliani, ribadendo le linee della tradizione della Chiesa, tra l’altro afferma (punto C 2) che “A nessuno, fosse pure esorcista nominato dal Vescovo diocesano con peculiare ed espressa licenza, è lecito in maniera assoluta dire a qualcuno di aver ricevuto un maleficio e soprattutto di indicare la persona che lo avrebbe fatto, perché ciò può scatenare nelle persone sentimenti di odio”. Questo è un passo importante perché chiarisce i limiti dell’esorcista nel parlare di malefici.

E ancora (punto C 8), nel decreto, i vescovi siciliani affermano una cosa importantissima – che non mancherà di creare qualche malumore – sul ruolo del “carismatico” durante gli esorcismi. Ecco infatti cosa affermano: “Essendoci una netta distinzione tra carismatico e sensitivo, in quanto il primo usufruisce di un dono dello Spirito Santo mentre il secondo di un potere medianico, cioè di un potere che viene dal maligno, chi fa preghiere di liberazione o di guarigione dovrà guardarsi bene dal ricorrere all’aiuto dei sensitivi.”. Quindi, si lascerebbe intendere che il ricorso alla figura del carismatico sia sempre possibile.

Infine merita di essere annotato il punto finale del documento in cui (punto C 18) “Non sono ammessi esorcismi solenni o preghiere di guarigione e di liberazione che abbiano come oggetto la liberazione dell’albero genealogico”. Questa novità davvero dirompente, visto i numerosi esorcisti e sacerdoti che invece le praticano.

Un’ultima cosa: curiosamente qualcuno mi fa notare e ho verificato che l’eccezionale documento dei vescovi siciliani non cita mai (neanche nelle note) l’Associazione Internazionale Esorcisti né – soprattutto – “l’importantissimo testo dal titolo «Linee Guida per il Ministero dell’Esorcismo alla luce del rituale vigente»” sempre a cura dell’Aie.

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Si tratta di un libro che ripercorre la mia storia personale attraverso i veggenti – veri o falsi – che ho incontrato fin da bambino.

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La prima cosa che ricordo è il telefono. Un telefono da ufficio anni ’90, con la cornetta e il disco per fare i numeri. Squillava ogni trenta secondi. Era fastidioso. Chi chiedeva una benedizione, chi un miracolo, chi un lavoro o una guarigione da un brutto male. […] Lui era un gigante, alto e robusto. Almeno, io lo vedevo così. Con lui ho vissuto la mia prima esperienza in assoluto con un veggente. Avevo poco più di dieci anni. I miei genitori mi ci portavano spesso. Riceveva in una chiesa particolare, quasi circolare, vicino al Policlinico Umberto I di Roma, a piazza Salerno. Noi abitavamo a Trastevere e la distanza non era molta. […] Gli orari in cui riceveva erano strani. Non era come andare in un ufficio, dove ci sono giorni prestabiliti. Qui c’era una lunga lista d’attesa e, se si aveva urgenza, bisognava essere disposti a raggiungerlo a qualsiasi ora chiamasse. E a noi capitava spesso.  Mentre aspettavamo il nostro turno, a volte sentivamo urla.  Da lui andava tutta Roma: lo chiamavano il Padre Pio della Capitale. Qualcuno ci raccontò che aveva esorcizzato addirittura Salvator Dalì.CONTINUA

(David Murgia)

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©David Murgia
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2 risposte a "TROPPI PAZZI IN GIRO, L’AVVERTIMENTO DEI VESCOVI SICILIANI AGLI ESORCISTI: “BASTA PARLARE DI MALEFICI. SÌ AL RICORSO AI CARISMATICI NO AI SENSITIVI E MAI BENEDIRE GLI ALBERI GENEALOGICI”"

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  1. Questo decreto ha varie falle, prima di tutto, il magistero della chiesa,ha l’autorità di disciplinare il rituale degli esorcismi,ma non ha alcun potere per dare divieti sulle preghiere di liberazione e guarigione, perché queste sono preghiere private…. …sui carismatici, va bene avere prudenza,ma chi fa’ discernimento,i vescovi? (Che per la maggioranza di esorcismi non capiscono niente). …il fatto che l’A.I.E. ,non sia stata consultata lascia perplessi…

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  2. A quanto pare non sempre quel che dice la Chiesa gerarchica è accettato di buon grado.

    Alcune lo è, entusiasticamente, se quel che dice coincide con la propria opinione. Altre no… strano, vero?

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