Un duro colpo per coloro che apprezzano gli scritti di Luisa Piccarreta, la mistica di Corato morta nel 1947 e nota soprattutto per il suo Trattato sulla Divina Volontà.
Infatti, lo scorso 3 luglio il vescovo americano di Colorado Springs, mons. James R. Golka in una durissima lettera – che qui mostro in anteprima – ha scritto testualmente che “ordino che i suoi scritti non siano diffusi nella diocesi e che i gruppi che si riuniscono per studiare e promuovere i suoi scritti non lo facciano più”.
Come è possibile?
Secondo l’alto prelato il motivo di questa decisione sono da far risalire ad “alcune difficoltà teologiche nei suoi scritti” che avrebbero spinto il Dicastero delle Cause dei Santi a bloccare la continuazione della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Piccarreta.
E quali sarebbero questi motivi? Eccoli divisi per ambito:
“Teologica: la concezione della Divina Volontà proposta dal Servo di Dio è troppo rigida, meccanica e ossessiva, e sembra non lasciare all’uomo la possibilità di esercitare il suo libero arbitrio”.
“Cristologica: la dottrina della riparazione e della spiritualità vittimistica elaborata dal Servo di Dio non integra il primato dell’amore misericordioso, immeritato e incondizionato di Dio, e rischia di annullare o almeno relativizzare l’offerta libera e gratuita del Redentore”.
“Antropologica: questa stessa spiritualità è segnata da un profondo pessimismo sulla natura umana. C’è poco o nessun riferimento alla risurrezione di Cristo, alla speranza cristiana, alla grazia santificante, alla bontà del creato e alla comunione ecclesiale“.

Di seguito il testo tradotto in italiano della lettera a firma di mons. James R. Golka:
“Cari fratelli e sorelle in Cristo, sono consapevole che gli scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta sono circolati in alcune parti della diocesi e che alcuni gruppi hanno abbracciato i suoi scritti e sviluppato una devozione per lei.
In qualità di vostro Vescovo, responsabile del benessere spirituale dei fedeli a me affidati, ho il dovere di informarvi che, a causa di alcune difficoltà teologiche nei suoi scritti, il Dicastero delle Cause dei Santi ha sospeso la continuazione della sua Causa di Beatificazione e Canonizzazione.
Il Dicastero ha identificato così le difficoltà nei suoi scritti:
“Teologica: la concezione della Divina Volontà proposta dal Servo di Dio è troppo rigida, meccanica e ossessiva, e sembra non lasciare all’uomo la possibilità di esercitare il suo libero arbitrio”.
“Cristologica: la dottrina della riparazione e della spiritualità vittimistica elaborata dal Servo di Dio non integra il primato dell’amore misericordioso, immeritato e incondizionato di Dio, e rischia di annullare o almeno relativizzare l’offerta libera e gratuita del Redentore”.
“Antropologica: questa stessa spiritualità è segnata da un profondo pessimismo sulla natura umana. C’è poco o nessun riferimento alla risurrezione di Cristo, alla speranza cristiana, alla grazia santificante, alla bontà del creato e alla comunione ecclesiale”.
Di fronte a questi gravi errori dottrinali nei suoi scritti e alla sospensione della sua Causa di Beatificazione e Canonizzazione, e tenendo davanti ai miei occhi la legge suprema della Chiesa che è la salvezza delle anime, ordino che i suoi scritti non siano diffusi nella diocesi e che i gruppi che si riuniscono per studiare e promuovere i suoi scritti non lo facciano più.
Sostengo sempre con entusiasmo la formazione spirituale dei fedeli della diocesi e incoraggio tutti a studiare la sapienza spirituale dei santi che la Chiesa ha proposto come maestri spirituali esemplari, come Santa Teresa d’Avila, San Giovanni della Croce, San Francesco di Sales, Santa Teresa di Lisieux e molti altri che con la loro vita e la loro testimonianza ci introducono in una comunione più profonda con Cristo e con la Chiesa“.
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Per chi volesse avere una visione completa su tutto il fenomeno Medjugorje, il lavoro migliore è quello svolto dalla Pontificia Commissione di Inchiesta (guidata dal Cardinale Camillo Ruini) che, alla fine dei lavori, ha stilato la famosa Relazione Finale, documento segreto che io ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle nel mio libro “Rapporto su Medjugorje”.
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Il mio ultimo libro è Ho sposato un nazista. La mia fuga dal Quarto Reich. Una sconvolgente storia vera – edito da Piemme, scritto insieme a Hilde Keller. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI

Si tratta di un libro che ripercorre l’incredibile storia di Hilde Keller che sposa un neonazista e, insieme a lui, cerca di creare un nuovo Reich.
INVITO ALLA LETTURA:
Castello di Wewelsburg (Germania), anno 2018. Hilde insieme a quello che diventerà suo marito sono uniti in matrimonio da una sciamana. La celebrazione si svolge secondo un rituale delle Waffen SS, lo spietato braccio armato della polizia nazista. A fare da sfondo alla cerimonia, non ci sono vetrate colorate di chiese gotiche tedesche ma il “sole nero”, luogo magico da cui prenderà vita il nazionalsocialismo esoterico voluto da Adolf Hitler e Heinrich Himmler. Come testimoni di nozze, ci sono figli e parenti di gerarchi nazisti.
La vita di Hilde da questo momento in poi si trasforma in un baratro frequentato da ombre nere, personaggi insospettabili che vestono divise naziste, che in casa hanno il busto del Fuhrer e la bandiera del Terzo Reich e che si incontrano in ville e lussuosi appartamenti sparsi in tutta Europa per progettare la follia: far rinascere il nazismo.
Un mondo – quello che vivrà ogni giorno Hilde – a cui si fa fatica a credere. Eppure tutto è reale. Tutto è inquietante. Sarà proprio Hilde a essere testimone di violenze (anche su animali), rituali occulti e raduni segreti di guerra. Scoperchiando un fenomeno che mette i brividi, di cui spesso si parla senza conoscerlo ma che è terribilmente diffuso: il neonazismo.
Dopo anni tormentati, Hilde riesce ad uscire da questo incubo e in una notte decide abbandonare il marito e quel mondo tenebroso per abbracciare la Croce e diventare cristiana.
“Sbaglia chi, in Italia, identifica il neonazismo con gruppi di ragazzi con capelli rasati e pronti alla violenza o con piccole realtà politiche di estrema destra. Il neonazismo oggi si veste di rispettabilità, buona educazione e ottima cultura”. CONTINUA
(David Murgia)
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