Nelle scorse ore il Consiglio Regionale della Toscana ha dato l’ok alla proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita ‘Liberi subito’ promossa dall’associazione Luca Coscioni. La Toscana, dunque, è la prima Regione italiana a introdurre una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al suicidio assistito possono far domanda all’Asl.
Oltre a fissare il carattere meramente organizzativo della legge regionale, si stabilisce che il costo di medicinali e attrezzature necessari per il suicidio, ora a carico dei familiari, sia sostenuto dal sistema sanitario stabilendo una prestazione extra Lea. Il costo non dovrebbe superare complessivamente i 10mila euro l’anno. Si ribadisce la volontarietà della partecipazione del personale medico e sanitario alle varie fasi dell’iter.
Ironia della sorte: l’approvazione della legge regionale arriva l’11 febbraio 2025. Proprio nella solennità della Madonna di Lourdes e della Giornata Mondiale del Malato.
E qual è la posizione della chiesa sul suicidio assistito a? Cosa prevede il magistero? L’ho chiesto a don Maurizio Gronchi professore ordinario presso la Pontificia Università Urbaniana. Quello che segue è il suo pensiero:
“La legge intitolata “Modalità organizzative per l’attuazione delle sentenze della Corte costituzionale 242/2019 e 135/2024”, approvata l’11 febbraio 2025 dal Consiglio regionale della Toscana, è la prima legge in Italia sul suicidio assistito, sebbene sia stata presentata come una legge meramente organizzativa e procedurale, in attuazione di quanto disposto dalle sentenze della Corte costituzionale richiamate nel titolo.
In realtà, si dimentica che la Corte costituzionale aveva chiesto al Parlamento di intervenire sulla materia, non alle Regioni. Ora, al di là degli aspetti costituzionali della questione, ciò che merita riflessione è la decisione di autorizzare il suicidio assistito.
Dal punto di vista della morale cristiana, la Chiesa cattolica ha da tempo indicato una via possibile al trattamento del fine vita nelle cure palliative, come recentemente ribadito nel documento del Dicastero per la Dottrina delle Fede “Dignitas infinita” (2 aprile 2024), dove al n. 52 si legge: «Certamente la dignità del malato in condizioni critiche o terminali chiede a tutti sforzi adeguati e necessari per alleviare la sua sofferenza tramite opportune cure palliative ed evitando ogni accanimento terapeutico o intervento sproporzionato. Queste cure rispondono al dovere costante di comprensione dei bisogni del malato: bisogni di assistenza, sollievo dal dolore, bisogni emotivi, affettivi e spirituali. Ma un tale sforzo è del tutto diverso, distinto, anzi contrario alla decisione di eliminare la propria o la vita altrui sotto il peso della sofferenza».
In tal senso, si sono espressi i Vescovi toscani, con una Nota del 28 gennaio, in vista alla decisione della Regione Toscana: «Ci sembra che in un momento di crisi del sistema sanitario regionale, più che alla redazione di ‘leggi simbolo’, i legislatori debbano dare la precedenza al progresso possibile anche nel presente quadro legislativo, in un rinnovato impegno riguardo alle cure palliative, alla valorizzazione di ogni sforzo di accompagnamento e di sostegno alla fragilità. La vita umana è un valore assoluto, tutelato anche dalla Costituzione: non c’è un ‘diritto di morire’ ma il diritto di essere curati e il Sistema sanitario esiste per migliorare le condizioni della vita e non per dare la morte»“.
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Per chi volesse avere una visione completa su tutto il fenomeno Medjugorje, il lavoro migliore è quello svolto dalla Pontificia Commissione di Inchiesta (guidata dal Cardinale Camillo Ruini) che, alla fine dei lavori, ha stilato la famosa Relazione Finale, documento segreto che io ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle nel mio libro “Rapporto su Medjugorje”.
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Il mio ultimo libro è Ho sposato un nazista. La mia fuga dal Quarto Reich. Una sconvolgente storia vera – edito da Piemme, scritto insieme a Hilde Keller. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI

Si tratta di un libro che ripercorre l’incredibile storia di Hilde Keller che sposa un neonazista e, insieme a lui, cerca di creare un nuovo Reich.
INVITO ALLA LETTURA:
Castello di Wewelsburg (Germania), anno 2018. Hilde insieme a quello che diventerà suo marito sono uniti in matrimonio da una sciamana. La celebrazione si svolge secondo un rituale delle Waffen SS, lo spietato braccio armato della polizia nazista. A fare da sfondo alla cerimonia, non ci sono vetrate colorate di chiese gotiche tedesche ma il “sole nero”, luogo magico da cui prenderà vita il nazionalsocialismo esoterico voluto da Adolf Hitler e Heinrich Himmler. Come testimoni di nozze, ci sono figli e parenti di gerarchi nazisti.
La vita di Hilde da questo momento in poi si trasforma in un baratro frequentato da ombre nere, personaggi insospettabili che vestono divise naziste, che in casa hanno il busto del Fuhrer e la bandiera del Terzo Reich e che si incontrano in ville e lussuosi appartamenti sparsi in tutta Europa per progettare la follia: far rinascere il nazismo.
Un mondo – quello che vivrà ogni giorno Hilde – a cui si fa fatica a credere. Eppure tutto è reale. Tutto è inquietante. Sarà proprio Hilde a essere testimone di violenze (anche su animali), rituali occulti e raduni segreti di guerra. Scoperchiando un fenomeno che mette i brividi, di cui spesso si parla senza conoscerlo ma che è terribilmente diffuso: il neonazismo.
Dopo anni tormentati, Hilde riesce ad uscire da questo incubo e in una notte decide abbandonare il marito e quel mondo tenebroso per abbracciare la Croce e diventare cristiana.
“Sbaglia chi, in Italia, identifica il neonazismo con gruppi di ragazzi con capelli rasati e pronti alla violenza o con piccole realtà politiche di estrema destra. Il neonazismo oggi si veste di rispettabilità, buona educazione e ottima cultura”. CONTINUA
(David Murgia)
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