Può far sorridere o creare imbarazzo, ma tutto il caso di Garlasco sembra pervaso da un sottile filo esoterico. Sto parlando di fatti. Non di suggestioni. Il primo: è una sedicente veggente quella che intimorisce Giada Bocellari – avvocato difensore di Alberto Stasi -quando la contatta sui social e – secondo la denuncia presentata dalla stessa Bocellari il primo settembre 2017 ai carabinieri – le riferisce sostanzialmente che “le indagini che io sto facendo stanno andando su un terreno pericoloso dove sono coinvolte persone legate al satanismo“. E sullo stesso piano sono i messaggi inviati da un’altra donna, la quale – sempre secondo la denuncia della Bocellari “mi ha di recente scritto che la vicenda di Garlasco è legata al satanismo e questo mondo potrebbe risultare pericoloso“.
Poi ci sono altri veggenti e maghi che compaiono in questa storia ma di cui sembra che nessuno si ricordi. Ma per fortuna ho ritrovato un po’ di materiale che – da giovane cornista – avevo conservato nel mio pc. Sto parlando di una telefonata (o più telefonate) che Chiara avrebbe fatto nei giorni precedenti al suo omicidio ad una trasmissione tv, Varese Sat – alla quale faceva capo la Magic Star – nel corso della quale (o delle quali) si sarebbe confidata con operatori e centralinisti, maghi e cartomanti. In particolare, il patron della società – Enzo Cugnasco (al centro di vari procedimenti giudiziari non legati al caso di Garlasco) – aveva affermato di ricordarsi ”il nominativo di Chiara Poggi” e che il suo nome è circolato “più volte al centralino della Magic Star, perchè era una delle clienti che aveva fatto qualche telefonata in più degli altri”. Cugnasco aveva affermato di essersi ricordato della ragazza “quando è venuta fuori quella storia della pedopornografia”. “Ho avuto un flash – aveva ricordato – e ho collegato che la ragazza morta era ‘Chiara da Garlasco’, come lei si qualificava con noi”.
Cugnasco aveva aggiunto che una mattina di luglio 2007 – quindi poche settimane prima di essere uccisa – Chiara le parlò personalmente, confidandogli, senza mai fare il nome del fidanzato, ”un dramma personale a livello sentimentale”. “Era sconvolta – aveva raccontato ancora Cugnasco – perché aveva scoperto una cosa di cui avrebbe voluto parlare sia con i suoi genitori sia con quelli del suo ragazzo. In più mi ha domandato se non era il caso che troncasse quella relazione o addirittura facesse una denuncia”.
Ovviamente i genitori di Chiara smentirono l’episodio. La mamma, Rita Poggi, lo ha ripetuto più volte: ”Chiara non era il tipo, non era una capace di dare confidenza e fiducia a maghi e cartomanti”.
Fatto sta che comunque Enzo Cugnasco nei primi giorni di gennaio del 2010 è stato interrogato per oltre due ore dai carabinieri di Vigevano. L’interrogatorio è avvenuto al Comando provinciale dei carabinieri di Varese. Inoltre, della chiamata (delle chiamate) non risultava traccia nei registri e nei documenti della società televisiva e la procura varesina aveva formulato l’accusa di falsa testimonianza.
Il punto è che gli investigatori hanno pensato che fosse un mitomane e quindi lo hanno accusato di aver rilasciato false dichiarazioni a proposito della telefonata (delle telefonate) di Chiara Poggi. Tutto finito? Tutto falso? Proprio per niente. Perché Enzo Cugnasco nel 2011 è stato assolto da ogni accusa. La telefonata (le telefonate) di “Chiara da Garlasco” era vera.
Inoltre, tanto per restare in tema, sempre in quei mesi gli investigatori furono presi d’assalto da centinaia di segnalazioni arrivate da sensitivi, medium e cartomanti residenti in Italia e all’estero.
Poi c’è la questione della scena dell’omicidio. Della furia e ferocia inspiegabile (”Il delitto è avvenuto in un momento di follia perchè la stessa efferatezza non sembra trovare riscontri in vendette, gelosie o cose simili”. È la convinzione dell’ex Procuratore della Repubblica di Vigevano, Alfonso Lauro, espressa in una intervista a Studio Aperto) con cui la povera Chiara è stata massacrata (con quale oggetto?), di come è stato ritrovato il corpo e dello sfondo nero e oscuro in cui tutto questo è accaduto. Dai “curiosi” suicidi causati dal gas di scarico delle macchine, passando per le violenze e i riti pedosessuali e satanici con animali avvenuti al cimitero e nei confessionali ad opera di alcuni frati del santuario Madonna della Bozzola.
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Per chi volesse avere una visione completa su tutto il fenomeno Medjugorje, il lavoro migliore è quello svolto dalla Pontificia Commissione di Inchiesta (guidata dal Cardinale Camillo Ruini) che, alla fine dei lavori, ha stilato la famosa Relazione Finale, documento segreto che io ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle nel mio libro “Rapporto su Medjugorje”.
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Il mio ultimo libro è Ho sposato un nazista. La mia fuga dal Quarto Reich. Una sconvolgente storia vera – edito da Piemme, scritto insieme a Hilde Keller. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI

Si tratta di un libro che ripercorre l’incredibile storia di Hilde Keller che sposa un neonazista e, insieme a lui, cerca di creare un nuovo Reich.
INVITO ALLA LETTURA:
Castello di Wewelsburg (Germania), anno 2018. Hilde insieme a quello che diventerà suo marito sono uniti in matrimonio da una sciamana. La celebrazione si svolge secondo un rituale delle Waffen SS, lo spietato braccio armato della polizia nazista. A fare da sfondo alla cerimonia, non ci sono vetrate colorate di chiese gotiche tedesche ma il “sole nero”, luogo magico da cui prenderà vita il nazionalsocialismo esoterico voluto da Adolf Hitler e Heinrich Himmler. Come testimoni di nozze, ci sono figli e parenti di gerarchi nazisti.
La vita di Hilde da questo momento in poi si trasforma in un baratro frequentato da ombre nere, personaggi insospettabili che vestono divise naziste, che in casa hanno il busto del Fuhrer e la bandiera del Terzo Reich e che si incontrano in ville e lussuosi appartamenti sparsi in tutta Europa per progettare la follia: far rinascere il nazismo.
Un mondo – quello che vivrà ogni giorno Hilde – a cui si fa fatica a credere. Eppure tutto è reale. Tutto è inquietante. Sarà proprio Hilde a essere testimone di violenze (anche su animali), rituali occulti e raduni segreti di guerra. Scoperchiando un fenomeno che mette i brividi, di cui spesso si parla senza conoscerlo ma che è terribilmente diffuso: il neonazismo.
Dopo anni tormentati, Hilde riesce ad uscire da questo incubo e in una notte decide abbandonare il marito e quel mondo tenebroso per abbracciare la Croce e diventare cristiana.
“Sbaglia chi, in Italia, identifica il neonazismo con gruppi di ragazzi con capelli rasati e pronti alla violenza o con piccole realtà politiche di estrema destra. Il neonazismo oggi si veste di rispettabilità, buona educazione e ottima cultura”. CONTINUA
(David Murgia)
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