LE PROFEZIE E IL VEGGENTE DI ROMA CHE VOLEVA PUGNALARE IL PAPA. E QUELLE APPARIZIONI RICONOSCIUTE A METÀ

Me lo ricordo come un signore dalla lunga barba e con occhi neri e profondi. Lui si chiamava Bruno Cornacchiola, un signore che sembrava un vegliardo dell’Antico Testamento, di professione autista dell’Atac. Grazie a lui e alle apparizioni mariane di cui è stato destinatario oggi a Roma esiste il santuario della Vergine della Rivelazione alle Tre Fontane. Sebbene – questo il fatto curioso – i fenomeni di cui si diceva destinatario questo signore non siamo mai stati riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa, su quel luogo è stato eretto canonicamente un santuario a tutti gli effetti.

Quindi le apparizioni non hanno nessun riconoscimento, ma il luogo si. E’ solo uno dei tanti casi in cui la Chiesa ha deciso di spostare l’attenzione dai veggenti ai luoghi.

Ebbene, Cornacchiola (di cui mi sono occupato QUI) oltre ad avere avuto apparizioni della Madonna – in seguito alle quali cambia vita e consegna al Papa il coltello con cui voleva pugnalarlo – avrebbe fatto anche alcuni sogni particolari che poi lui stesso ha trascritto.

Ecco, per esempio, cosa trascrive: “Vi saranno giorni di dolori e di lutti. Dalla parte d’Oriente un popolo forte, ma lontano da Dio, sferrerà un attacco tremendo, e spezzerà le cose più sante e sacre, quando gli sarà dato di farlo“.

Io all’epoca ero un ragazzino, ma ancora oggi ricordo esattamente quello che accadde in una visita a quel luogo coi miei familiari, nel 1980: ricordo la bella giornata, gli spazi all’aperto della chiesa (che ancora non era come quella che oggi si vede) e tanta gente. Era un giorno qualunque. Finché qualcuno ha iniziato a urlare e tutti abbiamo avuto inizialmente paura. Alcune persone scappavano, altre piangevano, altre ancora si mettevano in ginocchio a pregare. Io non parlavo, ma vedevo i miei preoccupati. Con i miei fratelli ci siamo dati la mano. Tutti guardavamo verso l’alto. Tutti guardavamo il sole. E mi sono trovato a essere, insieme alla mia famiglia, ancora un volta testimone involontario del soprannaturale.

Era il 12 aprile, giorno che coincideva con il 33° anniversario delle apparizioni (il 33 è l’età in cui, secondo la tradizione, sarebbe morto Cristo: si trattava, quindi, di un anniversario dal forte valore simbolico). Il sole cominciò a “danzare”. Secondo alcuni testimoni dell’epoca, vi furono fenomeni inspiegabili che sarebbero stati visibili anche in luoghi diversi da Roma per la durata di circa trenta minuti. Rimanemmo tutti increduli di fronte a quello che per noi bambini somigliava a un gioco.

E poi accadde qualcosa….CONTINUA

Il mio ultimo libro è Il Segno di Giona, un viaggio tra santi, veggenti e cialtroni – edito da Il Pellegrino Edizioni, nuova Casa Editrice dei Gesuiti. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI .

Si tratta di un libro che ripercorre la mia storia personale attraverso i veggenti – veri o falsi – che ho incontrato fin da bambino.

INVITO ALLA LETTURA:

La prima cosa che ricordo è il telefono. Un telefono da ufficio anni ’90, con la cornetta e il disco per fare i numeri. Squillava ogni trenta secondi. Era fastidioso. Chi chiedeva una benedizione, chi un miracolo, chi un lavoro o una guarigione da un brutto male. […] Lui era un gigante, alto e robusto. Almeno, io lo vedevo così. Con lui ho vissuto la mia prima esperienza in assoluto con un veggente. Avevo poco più di dieci anni. I miei genitori mi ci portavano spesso. Riceveva in una chiesa particolare, quasi circolare, vicino al Policlinico Umberto I di Roma, a piazza Salerno. Noi abitavamo a Trastevere e la distanza non era molta. […] Gli orari in cui riceveva erano strani. Non era come andare in un ufficio, dove ci sono giorni prestabiliti. Qui c’era una lunga lista d’attesa e, se si aveva urgenza, bisognava essere disposti a raggiungerlo a qualsiasi ora chiamasse. E a noi capitava spesso.  Mentre aspettavamo il nostro turno, a volte sentivamo urla.  Da lui andava tutta Roma: lo chiamavano il Padre Pio della Capitale. Qualcuno ci raccontò che aveva esorcizzato addirittura Salvator Dalì.CONTINUA

(David Murgia)

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©David Murgia
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