“Anche a Medjugorje si è sentito l’effetto della pandemia, del coronavirus. Non c’è stato il numero dei pellegrini degli anni precedenti, ma i pellegrini non hanno mai smesso di venire qui. Ci sono state varie situazioni in cui Medjugorje ha sopravvissuto: il tempo del comunismo, la guerra in Bosnia ora la pandemia e credo che Medjugorje sopravvivrà anche a questa”.
Lo ha detto in una intervista esclusiva padre Marinko Sakota, parroco della chiesa di San Giacomo a Medjugorje, per lo speciale per i 40 anni dall’inizio delle apparizioni di Indagine ai Confini del Sacro in onda su Tv2000 il 24 giugno alle 22,45 (in replica il sabato alle 13,50).
“Dopo 40 anni – ha detto P. Marinko – resta la stessa chiamata, cioè un cambiamento della vita all’esperienza di Dio. Dopo 40 anni rimane il nostro compito perenne, di essere uomini di pace. Medjugorje è un grande movimento spirituale che ha dato un grande contributo al rinnovamento della Chiesa”.
“Medjugorje – ha aggiunto il parroco della cittadina bosniaca – ha vissuto un processo, un cammino. C’erano varie commissioni, l’ultima commissione è stata quella Vaticana voluta da Papa Benedetto XVI. Sappiamo che Papa Francesco ha mandato Mons. Hoser come suo inviato speciale e come visitatore apostolico. Sappiamo che il Papa ha permesso i pellegrinaggi ufficiali e ora qui possiamo vedere Vescovi e cardinali”.
“Medjugorje ha avuto un grande influsso nella mia vita, io ho avuto la vocazione qui. Avevo 13 anni – ha concluso padre Marinko – quando la Madonna è apparsa la prima volta. Sono nato nelle vicinanze, a 5 km da qui e sono andato a piedi per vedere da vicino i 6 veggenti. Li ho osservati”.
Qui per vedere l’intervista integrale.
A breve uscirà un mio nuovo volume su Medjugorje che raccoglie altro materiale inedito stilato dalla Pontificia Commissione Internazionale – guidata dal cardinale Camillo Ruini – che ha indagato sui fenomeni di Medjugorje in parte già da me pubblicato recentemente in versione cartacea e anche in versione Kindle.
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©David Murgia
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