L’hanno nascosta così bene che per trovarla ci ho impiegato una mezza mattinata. Parlo della tomba di don Gabriele Amorth che è tumulato in un cimitero. La Società San Paolo – la congregazione religiosa a cui don Gabriele apparteneva – non ha voluto indicare quale cimitero ospita il sepolcro dell’esorcista più famoso del mondo scomparso a settembre del 2016. E ha fatto benissimo. C’è il rischio (reale a mio giudizio) che qualche satanista – o presunto tale – possa oltraggiarla. E poi c’è sempre il pericolo di qualche pazzo pronto a tutto per avere un attimo di gloria. Quindi meglio non dire nulla.
E questa soluzione ha funzionato. Tanto che anche io per trovare il cimitero ci ho messo tantissimo. E’ stata una ricerca faticosa.
Quando si parla di don Amorth c’è sempre il rischio di sollevare un vespaio. Per esempio, qualche malizioso mi sollecita anche un’altra spiegazione (ai confini con la fantasia) per la questione del cimitero: Non si dice in quale cimitero è sepolto don Amorth per evitare un lungo ed interrotto via vai sulla sua tomba. Insomma si sono voluti evitare quegli atteggiamenti da “santo subito”. Anche perché – sempre lo stesso malizioso mi dice – dove don Gabriele ha esercitato per oltre 40 anni (nella casa Paolina sulla Cristoforo Colombo a Roma) c’era anche una chiesa e forse la soluzione più logica poteva essere quella di seppellirlo al suo interno.
Ma sono solo malelingue. E poi si sa che la realtà è sempre diversa da come uno se la immagina. Poi figurati come vanno le cose quando si tratta di qualcuno che ha lottato contro il diavolo per tutta la vita.
Torniamo così alla nostra tomba. Dopo una lunga ricerca finalmente trovo il cimitero che mi interessa. È gigantesco. Non so a chi chiedere informazioni e quindi decido di trovare la tomba di don Gabriele da solo. Dopo circa 3 ore non riesco a trovarla. Chiamo un amico e grazie ad una videochiamata mi indirizza più o meno nella zona interessata (estesa quasi come un quartiere di una città).

Una volta trovata resto di sasso. L’emozione di aver ritrovato il vecchio amico scompare subito. Guardo questo grande sarcofago (nelle immagini che vi mostro in anteprima tratte dal cortometraggio su don Amorth che stiamo preparando) e rabbrividisco. La tomba custodisce 12 religiosi defunti della Società San Paolo. E don Amorth è sepolto insieme a 11 suoi confratelli.
La cosa che mi rattrista moltissimo (a don Gabriele ho voluto molto bene) è la totale mancanza di cura per la tomba. Un tomba circondata da erbacce, terriccio e insetti. Situata vicino a una rete di ferro sgangherata. Nel completo anonimato. Nella completa desolazione (ovviamente non è colpa della Società San Paolo).
Ma il decoro dei cimiteri a chi compete?
Ho quasi pianto.
Triste destino per chi, qui in terra, ha scaccaiato il Diavolo.
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Per chi volesse avere una visione completa su tutto il fenomeno Medjugorje, il lavoro migliore è quello svolto dalla Pontificia Commissione di Inchiesta (guidata dal Cardinale Camillo Ruini) che, alla fine dei lavori, ha stilato la famosa Relazione Finale, documento segreto che io ho pubblicato per la prima volta in assoluto in versione cartacea e anche in versione Kindle nel mio libro “Rapporto su Medjugorje”.
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Il mio ultimo libro è Ho sposato un nazista. La mia fuga dal Quarto Reich. Una sconvolgente storia vera – edito da Piemme, scritto insieme a Hilde Keller. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI

Si tratta di un libro che ripercorre l’incredibile storia di Hilde Keller che sposa un neonazista e, insieme a lui, cerca di creare un nuovo Reich.
INVITO ALLA LETTURA:
Castello di Wewelsburg (Germania), anno 2018. Hilde insieme a quello che diventerà suo marito sono uniti in matrimonio da una sciamana. La celebrazione si svolge secondo un rituale delle Waffen SS, lo spietato braccio armato della polizia nazista. A fare da sfondo alla cerimonia, non ci sono vetrate colorate di chiese gotiche tedesche ma il “sole nero”, luogo magico da cui prenderà vita il nazionalsocialismo esoterico voluto da Adolf Hitler e Heinrich Himmler. Come testimoni di nozze, ci sono figli e parenti di gerarchi nazisti.
La vita di Hilde da questo momento in poi si trasforma in un baratro frequentato da ombre nere, personaggi insospettabili che vestono divise naziste, che in casa hanno il busto del Fuhrer e la bandiera del Terzo Reich e che si incontrano in ville e lussuosi appartamenti sparsi in tutta Europa per progettare la follia: far rinascere il nazismo.
Un mondo – quello che vivrà ogni giorno Hilde – a cui si fa fatica a credere. Eppure tutto è reale. Tutto è inquietante. Sarà proprio Hilde a essere testimone di violenze (anche su animali), rituali occulti e raduni segreti di guerra. Scoperchiando un fenomeno che mette i brividi, di cui spesso si parla senza conoscerlo ma che è terribilmente diffuso: il neonazismo.
Dopo anni tormentati, Hilde riesce ad uscire da questo incubo e in una notte decide abbandonare il marito e quel mondo tenebroso per abbracciare la Croce e diventare cristiana.
“Sbaglia chi, in Italia, identifica il neonazismo con gruppi di ragazzi con capelli rasati e pronti alla violenza o con piccole realtà politiche di estrema destra. Il neonazismo oggi si veste di rispettabilità, buona educazione e ottima cultura”. CONTINUA
(David Murgia)
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