APPARIZIONI DELLA MADONNA, I VESCOVI RICONOSCONO QUELLE DI JADDICO (BRINDISI): QUI LA VERGINE APPARVE A UN VIGILE URBANO SU UN VECCHIO RUDERE

Ci sono voluti 60 anni ma alla fine il riconoscimento ufficiale della Chiesa locale è arrivato. Le mariofanie e le apparizioni che sono accadute a Jaddico (Brindisi) e destinate a Teodoro D’Amici sono da ritenersi autentiche. Lo ha stabilito un decreto dell’arcivescovo di Brindisi- Ostuni, mons. Domenico Caliandro, dell’8 dicembre 2022. 

Nonostante i vescovi brindisini  – recita il comunicato – abbiano sempre riconosciuto la valenza spirituale del luogo, nulla mai si era detto in maniera definitiva rispetto al fenomeno che ha portato alle origini del santuario”. Per questo, mons. Caliandro, insieme ai vescovi, “ha voluto riprendere le fila del discorso, per dare chiarezza e fondare alla luce delle indicazioni vaticane la natura delle apparizioni e dei fenomeni riferiti a Jaddico“.

Con l’aiuto di tre teologi censori è stato possibile  “confermare che quanto accaduto a Jaddico tra il 1962 e il 1963 sia soprannaturale e da ritenere vero“.

I fedeli di Brindisi – conclude il comunicato – possono riconoscere ora a tutti gli effetti di essere stati visitati dalla Beata Vergine Maria“.

Di questa incredibile storia me ne ero occupato qualche mese fa in una delle mie inchieste che potete vedere QUI. Ed ero rimasto molto sorpreso dalla sua storia, che invito ad approfondire QUI, e soprattutto dai frutti spirituali. Tra quelli più commoventi, la prodigiosa guarigione di un bambino ustionato da acqua bollente e miracolosamente salvato grazie proprio all’acqua di Jaddico.

Il mio ultimo libro è Il Segno di Giona, un viaggio tra santi, veggenti e cialtroni – edito da Il Pellegrino Edizioni, nuova Casa Editrice dei Gesuiti. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI .

Si tratta di un libro che ripercorre la mia storia personale attraverso i veggenti – veri o falsi – che ho incontrato fin da bambino.

INVITO ALLA LETTURA:

La prima cosa che ricordo è il telefono. Un telefono da ufficio anni ’90, con la cornetta e il disco per fare i numeri. Squillava ogni trenta secondi. Era fastidioso. Chi chiedeva una benedizione, chi un miracolo, chi un lavoro o una guarigione da un brutto male. […] Lui era un gigante, alto e robusto. Almeno, io lo vedevo così. Con lui ho vissuto la mia prima esperienza in assoluto con un veggente. Avevo poco più di dieci anni. I miei genitori mi ci portavano spesso. Riceveva in una chiesa particolare, quasi circolare, vicino al Policlinico Umberto I di Roma, a piazza Salerno. Noi abitavamo a Trastevere e la distanza non era molta. […] Gli orari in cui riceveva erano strani. Non era come andare in un ufficio, dove ci sono giorni prestabiliti. Qui c’era una lunga lista d’attesa e, se si aveva urgenza, bisognava essere disposti a raggiungerlo a qualsiasi ora chiamasse. E a noi capitava spesso.  Mentre aspettavamo il nostro turno, a volte sentivamo urla.  Da lui andava tutta Roma: lo chiamavano il Padre Pio della Capitale. Qualcuno ci raccontò che aveva esorcizzato addirittura Salvator Dalì.CONTINUA

(David Murgia)

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©David Murgia
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