+++ MATTANZA DI ALTAVILLA MILICIA, L’ESORCISTA: “E SE NON FOSSE STATO UN ESORCISMO, MA UN RITO SATANICO CON SACRIFICI UMANI?”

Mi sento quasi a disagio nel riportare una conversazione telefonica avuta in queste ore con un esorcista (non di Roma) con cui abbiamo ragionato di quanto avvenuto a febbraio scorso ad Altavilla Milicia (Palermo) dove sono state torturate e poi uccise tre persone, due ragazzi con la propria mamma.

Ad oggi, per gli inquirenti, ad uccidere sarebbe stato il marito della donna e padre dei due ragazzi, Giovanni Barreca, con la complicità – sembra – della figlia 17enne – unica familiare sopravvissuta alla strage – e con l’aiuto – anche qui il sembra è d’obbligo – di un’altra coppia:  Sabrina Fina e Massimo Caradente.

Secondo gli investigatori, la mattanza sarebbe da ricondurre ad una sorta di esorcismo, un rito per cacciare il diavolo che – a detta degli accusati – possedeva le tre vittime.

Inoltre, il fatto che – sempre da quanto emerso dalle indagini – qualcuno degli accusati avrebbe durante la mattanza chiamato qualcuno al cellulare mi ha fatto subito pensare (e sono stato il primo a lanciare questa ipotesi) ad uno “specialista” a cui gli omicidi avrebbero chiesto consiglio in tempo reale su come effettuare il rito liberatorio.

Ebbene, sono giorni che rifletto su quanto accaduto e così per scambiare opinioni chiamo un mio amico esorcista. Cioè un sacerdote che per mestiere (o missione) fa proprio questo nella vita: scaccia i diavoli. Non vuole che divulgo il suo nome e mi ha chiesto più volte esplicitamente di essere tutelato come fonte.

La telefonata ha preso subito una piega molto interessante, perchè l’esorcista mi confida subito una cosa. Mi dice che, dalla sua esperienza, quello che è accaduto in quella casa non è stato un esorcismo finito male. Ma esattamente il contrario: un rito satanico con sacrifici umani.

Faccio fatica a seguirlo. E così mi spiega che in tanti anni di esorcismi ha imparato che i riti satanici sono molto più frequenti di quello che si immagina. E poi mi dice che ci sono stati dei particolari della vicenda di Altavilla Milicia che subito gli sono parsi strani.

Seconda la sua teoria, per questa sorta di esorcismo (lo ripetiamo che non c’entra nulla con il rito cristiano) che è finito con tre omicidi quello che non torna sono le torture che sarebbero state inflitte prima dell’uccisione. Che senso hanno in questo contesto di liberazione di una persona dal diavolo? E poi: il fuoco, il corpo bruciato, il vomito provocato con l’ingerimento del caffè, e soprattutto le ossa che mancherebbero dal corpo bruciato della signora. Dove sono andate a finire? Perchè sono state disperse?

“Ecco – mi dice l’esorcista – io penso che – nel dettaglio- in quella casa i fatti potrebbero essere andati in questo modo:

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Di una cosa io sono certissimo e la ripeterò fino allo sfinimento: per comprendere a fondo quello che lì è accaduto bisogna credere nell’esistenza del diavolo e delle sue azioni. Bisogna calarsi nel mondo dell’occulto e del demoniaco. Altrimenti ci sfugge il movente principale.

Il mio ultimo libro è Il Segno di Giona, un viaggio tra santi, veggenti e cialtroni – edito da Il Pellegrino Edizioni, nuova Casa Editrice dei Gesuiti. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI .

Si tratta di un libro che ripercorre la mia storia personale attraverso i veggenti – veri o falsi – che ho incontrato fin da bambino.

INVITO ALLA LETTURA:

La prima cosa che ricordo è il telefono. Un telefono da ufficio anni ’90, con la cornetta e il disco per fare i numeri. Squillava ogni trenta secondi. Era fastidioso. Chi chiedeva una benedizione, chi un miracolo, chi un lavoro o una guarigione da un brutto male. […] Lui era un gigante, alto e robusto. Almeno, io lo vedevo così. Con lui ho vissuto la mia prima esperienza in assoluto con un veggente. Avevo poco più di dieci anni. I miei genitori mi ci portavano spesso. Riceveva in una chiesa particolare, quasi circolare, vicino al Policlinico Umberto I di Roma, a piazza Salerno. Noi abitavamo a Trastevere e la distanza non era molta. […] Gli orari in cui riceveva erano strani. Non era come andare in un ufficio, dove ci sono giorni prestabiliti. Qui c’era una lunga lista d’attesa e, se si aveva urgenza, bisognava essere disposti a raggiungerlo a qualsiasi ora chiamasse. E a noi capitava spesso.  Mentre aspettavamo il nostro turno, a volte sentivamo urla.  Da lui andava tutta Roma: lo chiamavano il Padre Pio della Capitale. Qualcuno ci raccontò che aveva esorcizzato addirittura Salvator Dalì.CONTINUA

(David Murgia)

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©David Murgia
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2 risposte a "+++ MATTANZA DI ALTAVILLA MILICIA, L’ESORCISTA: “E SE NON FOSSE STATO UN ESORCISMO, MA UN RITO SATANICO CON SACRIFICI UMANI?”"

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  1. …io penso che quel fatto sia solo il frutto di persone con seri disturbi mentali… …i satanisti agiscono nel l’ombra,non avrebbero cercato questo genere di “pubblicità”… …a parte questo,ci tengo a dire che ho letto il libro ” il segno di Giona” ,e lo trovato abbastanza curioso e edificante…

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