Che sta succedendo nella parrocchia di San Giacomo a Medjugorje? Ci sono impalcature e lavori in corso. Come dimostra questa foto (pubblicata da Medjugorjemews). Sembra una normale ristrutturazione della facciata. Ma qualcuno mi sussurra che potrebbe essere anche il primo passo verso altro.
Due ipotesi. La prima. Il Dossier Medjugorje – stilato dalla Commissione vaticana Internazionale d’inchiesta (che ho pubblicato in versione cartacea e anche in versione Kindle) – suggeriva ai Papi (prima a Benedetto XVI e poi a Francesco) di ampliare la parrocchia di San Giacomo perché considerata troppo piccola per il massiccio numero di pellegrini.
La seconda ipotesi. È quella più suggestiva, ma secondo me metterebbe tutte le cose a posto (o quasi). La parrocchia dovrebbe diventare un santuario pontificio. Quindi trasformarsi da edificio di culto gestito attualmente dai frati a edifici di culto alle dirette dipendenze della Santa Sede. Come Pompei. In fin dei conti un vescovo già c’è lì a Medjugorje, mons. Hoser.
Ma soprattutto con questa soluzione si escluderebbe ogni tipo di interferenza sul fenomeno Medjugorje della diocesi di Mostar i cui vescovi sono – e sono stati- (ferocemente) ostili.
L’attuale vescovo di Mostar, mons. Peric, nonostante abbia abbondantemente sorpassato l’età pensionabile (75 anni per le cariche ecclesiastiche) è ancora ben saldo alla guida della diocesi.
Penso a che a breve qualcosa in più si saprà.
Una curiosità.
Abbiamo già scritto su quanto sia costata la pandemia ai vari santuari mariani come Lourdes e la stessa Medjugorje, che solo da pochi giorni ha visto un lento ritorno di piccoli gruppi di pellegrini.
Ma forse la fotografia più nitida sulla drastica situazione del turismo religioso legata al Coronavirus nella cittadina della Bosnia Erzegovina ce la offrono i consueti dati – pubblicati dalla parrocchia di Medjugorje – sulle comunioni distribuite e sul numero dei sacerdoti che qui hanno celebrato messa.
A maggio 2019 le Sante Comunioni distribuite sono state 190mila e i sacerdoti che hanno concelebrato sono stati 4177 (134 al giorno). A maggio scorso, invece, nella situazione di lockdown le Comunioni distribuite sono state 16mila e i sacerdoti concelebranti: 332 (10 al giorno).
Un calo del 90%.
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©David Murgia

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