+++ VATICANO, CARDINALE FERNÁNDEZ (DOTTRINA DELLA FEDE): “PRESTO NUOVI DOCUMENTI SULLA DIGNITÀ UMANA, SULLA TRASMISSIONE DELLA FEDE E SULLA DIMENSIONE CARISMATICA NELLA CHIESA. A BREVE ANCHE LE NUOVE NORME PER IL DISCERNIMENTO DI PRESUNTE APPARIZIONI MARIANE E RIVELAZIONI”

Ho incontrato il cardinale Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede (lo stesso ex Sant’Uffizio che ha guidato per molti anni il cardinale Joseph Ratzinger) qualche settimana fa. L’ho incontrato a margine di un incontro interessantissimo presso la Pontificia Università Lateranense.

Ho potuto più che intervistarlo, colloquiare con lui per circa trenta minuti. In modo sorprendentemente semplice è stato possibile porre domande su molti aspetti e chiedere notizie su prossime iniziative.

E devo dirlo con tutta sincerità: il cardinale Fernández oltre a essere una persona estremamente colta e profonda, è anche molto simpatico e mette a proprio agio.

Su questo colloquio per il mio programma Indagine ai Confini del Sacro (Tv2000) ho costruito due puntate: nella prima, CHE POTETE VEDERE QUI, ho inserito la parte di intervista al cardinale Fernandez che ruota intorno al nuovo concetto di “Teologia popolare”; nella seconda puntata, CHE POTETE VEDERE QUI, sono partito dalla notizia delle nuove norme per il discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni, per approfondire il problema dei sedicenti veggenti.

Qui di seguito, il video dell’intervista e alcuni virgolettati del cardinale Fernandez che secondo me meritano interesse.

Domada: Il Dicastero per la Dottrina della Fede sta pensando ad un nuovo documento? Possiamo accennare più o meno che cosa toccherà?

Risposta: “Adesso stiamo lavorando a un documento che ha più o meno cinque anni di lavorazione. È andato un po’ lento ma arriva.  È sulla dignità umana che è un bel tema di Papa Francesco. Solo che, dopo Fratelli Tutti, c’era il bisogno che questo testo, ormai vecchio, si lasciasse un po’ trasfigurare dal pensiero di Francesco in Fratelli Tutti. È quello che abbiamo tentato di fare. Lì ci sono diversi temi che toccano la dignità umana. Penso che sarà una riflessione molto bella.

“Poi ci sono altri temi in giro, sulla trasmissione della Fede, ad esempio, nel mondo di oggi. Oggi che si è un po’ rotta la catena di trasmissione. Quello sarà, secondo me, un bel documento.  E poi un altro (documento) sulla dimensione carismatica della chiesa. Sulla vita che c’è dappertutto in questo popolo di Dio, anche più in là delle strutture che conosciamo”.

Eminenza, io mi occupo principalmente anche di sacro e di apparizioni mariane che ormai sembrano siano una vera emergenza. Secondo voi, secondo lei Eminenza, vanno riviste le norme per il discernimento che risalgono al 1978?

“Sì sì, adesso ho voluto fare questo lavoro. È già incominciato. Quest’anno, sicuramente, verranno fuori le nuove norme per il discernimento di questi casi. Perché così come funzionavano fino adesso ci volevano molti anni per fare una dichiarazione e intanto un fenomeno, che alle volte non è buono, si sviluppa troppo e poi non lo fermi più. Altre volte bisogna incoraggiare qualcosa che è buona così la gente è più tranquilla e sa che su questa via va sicura. Ma bisogna farlo prima e per quello le norme devono aiutare”.

Una domanda un po’ scomoda. Sulla sua fede calcistica. Tiferebbe Roma o Lazio?

“Bhe, tifo per il San Lorenzo”.

Il San Lorenzo è la squadra di calcio del quartiere Boedo di Buenos Aires. È una delle “cinque grandi” squadre argentine.

Il mio ultimo libro è Il Segno di Giona, un viaggio tra santi, veggenti e cialtroni – edito da Il Pellegrino Edizioni, nuova Casa Editrice dei Gesuiti. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI .

Si tratta di un libro che ripercorre la mia storia personale attraverso i veggenti – veri o falsi – che ho incontrato fin da bambino.

INVITO ALLA LETTURA:

La prima cosa che ricordo è il telefono. Un telefono da ufficio anni ’90, con la cornetta e il disco per fare i numeri. Squillava ogni trenta secondi. Era fastidioso. Chi chiedeva una benedizione, chi un miracolo, chi un lavoro o una guarigione da un brutto male. […] Lui era un gigante, alto e robusto. Almeno, io lo vedevo così. Con lui ho vissuto la mia prima esperienza in assoluto con un veggente. Avevo poco più di dieci anni. I miei genitori mi ci portavano spesso. Riceveva in una chiesa particolare, quasi circolare, vicino al Policlinico Umberto I di Roma, a piazza Salerno. Noi abitavamo a Trastevere e la distanza non era molta. […] Gli orari in cui riceveva erano strani. Non era come andare in un ufficio, dove ci sono giorni prestabiliti. Qui c’era una lunga lista d’attesa e, se si aveva urgenza, bisognava essere disposti a raggiungerlo a qualsiasi ora chiamasse. E a noi capitava spesso.  Mentre aspettavamo il nostro turno, a volte sentivamo urla.  Da lui andava tutta Roma: lo chiamavano il Padre Pio della Capitale. Qualcuno ci raccontò che aveva esorcizzato addirittura Salvator Dalì.CONTINUA

(David Murgia)

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©David Murgia
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